venerdì 24 maggio 2013

Fotovoltaico: dall’Australia celle solari stampate in formato A3

I ricercatori hanno messo a punto una stampante in grado di produrre 10 metri di celle solari organiche al minuto, per una potenza di 50 Watt al metro quadro

Stampare celle fotovoltaiche flessibili in formato A3, capaci di produrre fino a 50 Watt di potenza al metro quadro: sono queste le potenzialità del nuovo progetto messo a punto dai ricercatori del Victorian Organic Solar Cell Consortium (VICOSC), nato dalla collaborazione tra CSIRO, Melbourne University, Monash University ed altri partner di settore.
Si tratta di una vera e propria stampante in grado di produrre 10 metri di celle solari organiche al minuto (una cella ogni due secondi) grazie all’utilizzo di tecniche già esistenti, simili a quelle impiegate per stampare immagini sulle T-shirt.
A differenza delle celle solari al silicio tradizionali, quelle in “formato A3” sono realizzate con polimeri semi-conduttori organici, che possono essere disciolti in un solvente e utilizzati come inchiostro.

La stampa di celle solari su larga scala – ha affermato Scott Watkins, fisico dei materiali coinvolto nel progetto – apre una vasta gamma di possibilità per le applicazioni pilota. Questi pannelli solari potrebbero essere adatti  ad esempio per le insegne pubblicitarie, per alimentare lampade e perfino laptop”. Il nuovo macchinario, inoltre, sarà in grado di stampare celle fotovoltaiche sia su plastica che su metallo, consentendo alle stesse di essere incorporate direttamente sui tetti e sulle superfici in vetro.

La nuova stampante, del valore di 200.000 dollari, presenta ancora qualche problema legato all’efficienza: calcolando che è in grado di produrre fino a 50 Watt di potenza al metro quadro, sarebbero necessari in teoria ben due metri quadri di celle per fornire energia ad un MacBook  di 15 pollici.



Fonte (rinnovabili.it)

lunedì 25 marzo 2013

Agenzia delle Entrate: detrazione 50% anche per il fotovoltaico

L’installazione di impianti solari rientra tra gli interventi che possono fruire delle misure fiscali assegnate alle ristrutturazioni edilizie


Sì alla richiesta di detrazione fiscale al 50% in caso di istallazione di fotovoltaico domestico nei lavori di retrofit edilizio. Lo torna a ricordare Confindustria Anie in una nota stampa in cui riporta l’espressione dell’Agenzia delle Entrate in merito alla corretta interpretazione dell’articolo 16 bis del DPR 917 del 1986. Nello specifico lo scorso ottobre l’associazione aveva presentato all’Agenzia la propria interpretazione dell’istanza di consulenza giuridica, in cui si chiedeva che la detrazione Irpef applicabile ai lavori di ristrutturazione per gli impianti elettrici di riscaldamento e idraulici, il famoso bonus del 50%, potesse essere estesa anche alle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica fino a 20 kW nominale (le dimensioni più tipicamente presenti presso gli edifici residenziali).

L’assenso espresso in questo senso dall’Agenzia dell’Entrate segue la linea interpretativa adottata già lo scorso dicembre, avendo incluso le “opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici, con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia”, anche tra gli interventi agevolabili al 36%. Per poter beneficiare della detrazione del 50%, è necessario che l’impianto fotovoltaico sia installato essenzialmente per far fronte ai bisogni energetici dell’abitazione (e quindi per usi domestici, di alimentazione degli apparecchi elettrici, di illuminazione) e, ovviamente, non può essere cumulata con gli incentivi concessi dal V Conto Energia.

“La risposta va incontro alle aspettative del settore – ha dichiarato Maria Antonietta Portaluri, direttore generale di ANIE. “Peraltro il contribuente che intende beneficiare della detrazione non dovrà produrre particolare documentazione che attesti il risparmio energetico, in quanto, anche in base alle indicazioni del MISE, la realizzazione dell’impianto a fonte rinnovabile comporta in sé un miglioramento della prestazione energetica dell’edificio e quindi non è necessario produrre alcuna certificazione, con notevoli effetti quindi di semplificazione e riduzione di oneri”.

Fonte (rinnovabili.it)

giovedì 21 marzo 2013

Grafene, moltiplicatore di luce per le celle solari

Da un team di scienziati internazionali la dimostrazione dell’efficienza del grafene nel convertire la luce in elettricità


L’ottimismo riposto dalla comunità scientifica sulla possibilità che il grafene possa imprimere un cambiamento di paradigma nella tecnologia odierna appare ogni giorno più solido e pronunciato. Lo dimostrano le tante ricerche ed esperimenti di laboratorio dedicati a questo particolare materiale monoatomico, non ultima quella nata in seno ad un progetto internazionale per dimostrarne le potenzialità in ambito fotovoltaico. Lo studio è stato condotto congiuntamente dai ricercatori dell’Istituto di Scienze Fotoniche (ICFO) di Castelldefels (Barcellona), del Massachusetts Institute of Technology (MIT) negli Stati Uniti, e dell’Istituto di Ricerca Polimerica Max Planc, in Germania. Insieme, questa squadra di ricercatori internazionali ha potuto dimostrare come il grafene sia in grado di convertire un singolo fotone in più elettroni, un fenomeno noto come moltiplicazione delle cariche. Una scoperta che rende questo materiale un’allettante alternativa nella produzione di una nuova generazione di celle solari ad alte prestazioni.

Nella maggior parte dei materiali un fotone assorbito crea un elettrone, ma nel caso del grafene abbiamo scoperto che un fotone è in grado di produrre diversi elettroni eccitati e quindi generare maggiori segnali elettrici”, spiega Frank Koppens, dell’ICFO e coordinatore del gruppo. Questa caratteristica rende lo rende l’elemento ideale per qualsiasi dispositivo che si basi sulla conversione della luce in elettricità. In realtà rimangono ancora molti problemi da risolvere prima di poter parlare di fotovoltaico con questa speciale conformazione del carbonio, tra cui il basso assorbimento del materiale: nonostante la sua capacità di agire come moltiplicatore resta il fatto che  il grafene assorbe fotoni pochi, anche con uno spettro di ampiezza molto grande.

Fonte (rinnovabili.it)

domenica 17 febbraio 2013

Nuovo record d’efficienza per il fotovoltaico a film sottile

Raggiunta un’efficienza di conversione della luce in elettricità del 10,7% con solo 1,8 micrometri di silicio a singola giunzione


Nuovo traguardo fotovoltaico per l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne. L’Istituto di Microtecnica dell’ateneo svizzero ha raggiunto un’efficienza del 10,7% per il thin film in silicio microcristallino a singola giunzione, superando così il precedente record mondiale del 10,1% detenuto dal 1998 dalla società giapponese Kaneka Corporation.

Il miglioramento, certificato dall’Istituto Fraunhofer per i sistemi ad energia solare (ISE), è stato raggiunto con meno di 2 micrometri di materiale o fotovoltaico attivo grazie al lavoro svolto dal team del dottor Fanny Meillaud e Matthieu Despeisse.In questi ultimi anni abbiamo acquisito una comprensione profonda in termini di qualità di materiale e di progettazione di design efficienti nella cattura della luce che, in combinazione con l’ottimizzazione del processo, ha portato a questo straordinario record mondiale di efficienza”, ha spiegato uno degli autori del lavoro. È importante sottolineare che i procedimenti impiegati possono essere scalati senza fatica dalla cella al modulo e che l’attuale prestazione del 10,7% è stata ottenuta con solo 1,8 micrometri di silicio, vale a dire 100 volte in meno lo spessore del materiale normalmente impiegato dalla tecnologia tradizionale.

Il record di efficienza riferito indica chiaramente che il potenziale dei dispositivi fotovoltaici a film sottile e multigiunzione (usato in combinazione con silicio amorfo per realizzare celle a più strati) potrebbe essere esteso sopra il valore 13,5%, con un consumo minimo di materia prima e a basso costo.


Fonte (rinnovabili.it)

sabato 2 febbraio 2013

Tre isole-laboratorio per sperimentare il solare a concentrazione

Il lago svizzero di Neuchâtel sarà presto coperto di moduli solari galleggianti; le strutture serviranno a testare l’efficacia del CSP su acqua


Tre isole galleggianti, ricoperte ciascuna di 100 collettori solari, saranno installate a largo della sponda nord del lago di Neuchâtel, in Svizzera. L’idea, partorita dalla star-up Nolaris e resa realtà con la collaborazione della società energetica Viteos, è quella di testare la funzionalità e le prestazioni del solare a concentrazione (CSP) dimostrandone l’affidabilità anche in installazioni off-shore. Le tre isole galleggianti hanno un diametro di 25 metri e saranno dotate di 100 moduli fotovoltaici a inseguimento solare per una capacità fotovoltaica di 99 kW cumulati.

Ancorate a circa 80 metri dalla riva grazie a blocchi di cemento sul fondo del lago, queste strutture sono state appositamente progettate per sopportare la forza delle onde e l’umidità ed inviare agli inverter di terra, tramite appositi cavi, l’elettricità prodotta. Questa sorta di laboratori lacustri saranno assemblati nel porto di Neuchâtel tra maggio e agosto 2013, una volta che la società distributrice di energia avrà ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, per rendere le strutture pienamente operative entro tra l’estate del 2013 e all’inizio del 2014. Resteranno in attività per 25 anni prima di essere smantellate e riciclante in ogni loro componente.


Fonte (rinnovabili.it)

giovedì 10 gennaio 2013

Fotovoltaico: torna a crescere la produzione di polisilicio

L’industria mondiale del silicio policristallino nel 2013 aumenterà la sua produzione del 6,5%, determinando una spinta sulla capacità istallata a livello globale


A fine 2013 si potrebbe contare su una nuova capacità fotovoltaica istallata a livello mondiale di ben 36 GW. Lo rivela l’analisi di mercato effettuata da Bernreuter Research che dipinge le previsioni per l’anno in corso dedicate all’industria internazionale del silicio policristallino. Dopo un lungo momento di crisi per il materiale numero uno del comprato fotovoltaico, si apre infatti un rinnovato periodo di significativo sollievo. Nel 2011 e nel 2012 il mercato ha visto letteralmente crollare i prezzi, rispettivamente del 59% e del 47%, raggiungendo il valore record di soli 15.35 dollari/kg. Le flessioni più gravi hanno costretto circa 50 produttori, in particolare operatori di piccole dimensioni in Cina, a fermare la produzione.

Secondo gli analisti della Bernreuter Research, nel 2013 una rinnovata domanda dovrebbe aumentarne la produzione del 6,5% e spingere nuovamente su i prezzi a circa 25 dollari al kg. “Ora – ha spiegato Johannes Bernreuter, responsabile della società e autore del rapporto – ci aspettiamo 35-37 GW di nuovi impianti fotovoltaici istallati nel 2013 in Cina, Giappone e Stati Uniti”. Questi mercati dovrebbero secondo l’analista sostituire le regine del solare, ovvero la Germania e l’Italia.

Fonte (rinnovabili.it)

domenica 2 dicembre 2012

ANIE/GIFI: il fotovoltaico e il paradosso del riciclo

L’associazione ha inviato alle Istituzioni competenti una serie di proposte per risolvere il problema del riciclo dei moduli, ancora oggi non normato dai requisiti specifici da rispettare.


Secondo quanto stabilito dal V Conto Energia, i produttori di moduli fotovoltaici devono obbligatoriamente essere iscritti a un consorzio dedicato allo smaltimento dei moduli giunti a fine vita: una garanzia sul corretto riciclo di questi materiali, che rischia però di diventare l’ennesima barriera allo sviluppo del settore. L’operazione di riciclo dovrebbe infatti soddisfare una serie di requisiti specifici, sui quali chiede conto anche il Gestore dei Servizi Energetici prima del rilascio degli incentivi, che però ad oggi non sono stati pubblicati. Per ANIE/GIFI, si tratta dell’ennesimo paradosso a causa del quale gli operatori e il mercato del fotovoltaico continuano a perdere credibilità. Per l’associazione, il problema va risolto quanto prima e, nella ricerca di un dialogo costruttivo, ha inviato alle Istituzioni competenti una serie di proposte, che riportiamo integralmente così come sono state diffuse:

  • Obbligo per i produttori di adesione a Consorzi/Sistemi per lo smaltimento dei moduli a fine vita a decorrere da almeno 30 giorni dopo la data di pubblicazione della lista degli stessi sul sito GSE, senza alcuna retroattività;
  • Identificazione in maniera inequivocabile ed esemplificativa del “produttore” dei moduli fotovoltaici;
  • Definizione delle operazioni che devono essere effettuate ai fini di un corretto smaltimento e riciclo;
  • Sospensione della creazione di un database per la tracciabilità del prodotto poiché comporta particolari difficoltà gestionali e aumenti di costo;
  • Redazione di un fac-simile di lettera che i Consorzi devono rilasciare ai propri consorziati affinché il soggetto responsabile non incorra nel rischio di rigetto della tariffa incentivante.
Per il Presidente ANIE/GIFI, Valerio Natalizia, la definizione di un percorso virtuoso fatto di regole chiare e certe è un dovere, soprattutto in virtù di quei 6 miliardi di euro all’anno investiti dai cittadini italiani per lo sviluppo del settore. «Ancora una volta – ha commentato – ci siamo rivolti alle Istituzioni in maniera propositiva e costruttiva cercando il dialogo allo scopo di dare continuità al mercato fotovoltaico, certezze agli operatori ma anche ai clienti finali.
Fonte (rinnovabili.it)